Come vendere casa per comprarne una nuova?
“Voglio prima trovare qualcosa che mi piace, poi penserò a vendere il mio immobile!”
Nel panorama del mercato immobiliare, va detto che la stragrande maggioranza delle transazioni avviene con la finalità del cambio casa. Accade spesso che il nuovo acquisto si perfezioni anche attraverso i proventi economici derivanti dalla vendita del proprio immobile.
Meglio mettere in vendita, o aspettare di avere trovato una nuova casa?
Cosa fare in questi casi? Indiscutibilmente la questione è molto dibattuta e va analizzata innanzitutto sulla base delle diverse disponibilità di ciascuno. Possedere ingenti risorse economiche, aiuterebbe in ogni procedura di acquisto; ma nella quotidianità, ciascuno di noi deve fare i conti con la propria borsa, che non ha quasi mai risorse così “illimitate”. Cerchiamo dunque di fare un po’ di chiarezza e procedere con lucidità e razionalità nella scelta dell’iter da intraprendere, per evitare di incappare in problematiche di difficile gestione e salvaguardare il nostro portafogli.
Sulla base di un’esigenza nasce la volontà di cambiare casa o in generale di propendere per un acquisto piuttosto che per un altro. Quando si intende procedere ad un acquisto, qualunque esso sia, dobbiamo tenere in considerazione tre principali fattori:
- cosa voglio acquistare
- la nostra disponibilità economica
- il costo del bene in oggetto
Analizzando questi fattori si evince che i primi due sono strettamente dipendenti da noi stessi, mentre il terzo fattore è sia il frutto del mercato del momento, sia dell’esigenza e della volontà di un titolare del diritto, venditore, elemento a noi totalmente sconosciuto.
Procediamo dunque per gradi. Osservare cosa il mercato offra, in termini di prodotto ed economici, può far cambiare la nostra esigenza o la scelta del bene da acquistare? Certamente sì! Spesso si parte con l’esternazione di una volontà che, in molti casi per motivazioni economiche, si modifica per eccesso o per difetto, portandoci a propendere per acquisti diversi per dimensioni, prezzo o addirittura zona, rispetto al nostro ideale di partenza. E’ quindi corretto avere una visione di massima sulle opportunità che il mercato offre. Tale valutazione, pensateci bene, non riguarda la dimensione o il numero delle camere da letto, perché è evidente che il mercato di zona potrà offrirci pressoché ogni dimensione. Tale scelta si basa sul quantum economico ed il rapporto che si crea tra la dimensione voluta ed il prezzo. Come si giudica un prodotto “caro” e poi … “caro” per chi? Aldilà dell’utilizzo spesso improprio dell’aggettivo “caro”, un bene andrebbe valuto in base al fatto che sia “alla nostra portata” o che “non sia alla nostra portata”.
Si evince dunque che il punto di partenza necessario ed imprescindibile, sia avere contezza della propria borsa! Quest’ultima è determinata da due elementi:
- La disponibilità economica “pronta”: un dato reale, oggettivo, che corrisponde a quanto denaro abbiamo.
- La disponibilità economica “potenziale”: la possibilità di ottenere il credito accendendo ad un mutuo o un prestito, oppure l’afflusso in cassa di somme derivanti dalla vendita della nostra proprietà; questi dati sono, nella fase iniziale, solo presunti.
Nel mio prossimo articolo stilerò un vademecum rivolto a coloro che per acquistare, si avvarranno dei proventi ottenuti dalla vendita della loro proprietà o dell’accesso al credito, elencando quattro fasi ed il loro consigliabile ordine.