La dichiarazione di successione: cos’è
La dichiarazione di successione, o pratica di successione, è un adempimento fiscale che deve essere presentato entro 12 mesi dalla data di apertura della successione che coincide con la data del decesso del contribuente. Con la dichiarazione di successione si trasferiscono ufficialmente i beni di un defunto ai suoi eredi. Si informa inoltre l’Agenzia delle Entrate circa il patrimonio del defunto e la sua composizione. Quindi l’Agenzia delle Entrate calcola le imposte che gli eredi sono tenuti a pagare in base al grado di parentela. Le imposte possono variare a seconda di specifiche disposizioni testamentarie.
La dichiarazione di successione è obbligatoria sia in caso di successione diretta che in caso di successione testamentaria, ed è sufficiente che solo uno degli eredi o delle figure elencate di seguito si occupi di questa incombenza burocratica. L’obbligo di presentare la dichiarazione di successione decade qualora uno o più di essi abbiano espressamente rinunciato a tutta o alla propria parte di eredità.
Chi può presentare la dichiarazione di successione
Chi può presentare effettivamente la dichiarazione di successione?
- gli eredi e i chiamati all’eredità (o i loro rappresentanti legali): ovvero coloro che per diritto o per nomina da parte del defunto sono chiamati a succedere a totale o a una parte dei bene del defunto.
- i legatari (o i loro rappresentanti legali): ovvero coloro che vengono nominati nel testamento solo per un bene specifico e non fanno parte della totalità del testamento.
- gli amministratori dell’eredità e i curatori delle eredità giacenti: ovvero quelle figure che assicurano l’adeguata amministrazione dell’eredità nel lasso di tempo che va dall’apertura della successione all’accettazione dell’eredità da parte dell’avente diritto.
- l’esecutore testamentario: ovvero quella figura che viene incaricata di assicurarsi che vengano seguite le ultime volontà scritte nel testamento, come richiesto dal defunto.
Ovviamente ognuno di loro è libero di nominare uno esperto (o più esperti in casi particolarmente complicati) che segua questo iter burocratico. Queste figure possono essere un perito, un geometra, un avvocato, un architetto, un consulente del lavoro, ma anche un caf, un’associazione consumatori o un patronato.
In caso di ritardo o di mancata presentazione della dichiarazione di successione si può incorrere in pesanti sanzioni amministrative.
Con la dichiarazione di successione si trasferiscono ufficialmente i beni di un defunto ai suoi eredi. Si informa inoltre l’Agenzia delle Entrate circa il patrimonio del defunto e la sua composizione. Quindi l’Agenzia delle Entrate calcola le imposte che gli eredi sono tenuti a pagare in base al grado di parentela. Le imposte possono variare a seconda di specifiche disposizioni testamentarie.
La dichiarazione può essere presentata direttamente dal contribuente tramite i servizi telematici, tramite un intermediario abilitato o presso l’ufficio competente dell’Agenzia delle Entrate.
Documenti necessari alla dichiarazione di successione
Aprire e portare a termine una dichiarazione di successione non risulta mai facile poiché coincide con la perdita di una persona cara. Si aggiunge poi la lunga e dettagliata documentazione che può diventare molto articolata e complessa in base a quanto lasciato dal defunto e alle modalità di successione.
I documenti fondamentali per una dichiarazione di successione sono:
- Certificato di morte (o autocertificazione)
- Certificato dell’ultima residenza del defunto (o autocertificazione)
- Atto di notorietà dell’erede in cui vengono indicati tutti gli eredi, il tipo di successione e il regime patrimoniale
- Copia del testamento autenticato da un notaio (in caso di successione testamentaria)
- Autocertificazione dello stato di famiglia del defunto
- Autocertificazione dello stato di famiglia del defunto
- Visure catastali dei beni immobili del defunto
- Copia del contratto di mutuo (se presente)
- Prospetto di autoliquidazione di tutte le imposte ipotecarie e catastali con relative ricevute di pagamento
- Documenti relativi ad eventuali passività
- Dichiarazione di destinazione urbanistica in caso di presenza di terreni
- Dichiarazione della banca che, in caso di conti bancari a nome del defunto, ne certifichi la presenza
- Ricevuta delle spese funerarie sostenute in caso sia dovuta l’imposta di successione
- Dichiarazione degli eredi in caso di rinuncia all’eredità da parte di uno o più eredi
Come presentare la dichiarazione di successione
La dichiarazione può essere presentata esclusivamente tramite i servizi telematici dal contribuente, oppure tramite un intermediario abilitato come un commercialista o gli uffici territoriali Caf.
La pratica deve essere svolta e inoltrata tramite il programma presente sul sito web dell’Agenzia delle Entrate (clicca per accedere al sito). Alla presentazione della dichiarazione si accompagnano eventuali imposte ipotecarie catastali, le imposte di bollo, tasse ipotecarie e tributi speciali. Il calcolo avviene in maniera totalmente autonoma, perciò in questa fase è possibile richiedere la consulenza di un commercialista o del Caf.
Ricorda
- l’imposta di successione può essere pagata anche a rate per importi superiori 1000 €
- almeno il 20% dell’importo deve essere versato entro i 60 giorni della notifica dell’avviso di liquidazione
- la parte restante è versata in 8 rate trimestrali (12 rate per importi superiori a 20.000 €)